L’Uomo Fedele

Ma che modo meravigliosamente moderno di raccontare i sentimenti in questo triangolo inedito, al centro del quale ruota Abel, che resta l’uomo fedele al suo amore per Marianne, nonostante tradimenti, divagazioni ed incertezze.
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Ci sono innumerevoli citazioni e rimandi al cinema francese più classico, penso a Chabrol per esempio, mentre in fondo il protagonista è la versione aggiornata dell’Antoine Doinel di Truffault. Ogni dialogo è fondamentale, ogni parola mai superflua, quando in pochi attimi trascorrono i nove anni che separano l’inquietante prologo dall’inizio della storia…Perchè così è anche l’amore nella vita: un’attesa vana, una speranza infranta, una fiamma sopita, un desiderio che, una volta esaudito, spesso porta alla delusione.

Voi uomini fate tutti più o meno le stesse cose

risponde Marianne quando Abel le domanda se il marito la soddisfacesse in maniera diversa.
Sembra così semplice la psicologia maschile, un po’ banale, sicuramente prevedibile: Abel si lascia abbandonare, spingere tra le braccia di un’altra, rincorrendo emozioni che lo rincorrono a loro volta…Ma il dubbio sull’apparente passività maschile ci viene dal fatto che a dirigere la pellicola sia proprio un uomo 😉
Sulle scale senza ascensore degli appartamenti di una Parigi fredda, sguardi e turbamenti che ci sono famigliari restano come un fermoimmagine, grazie all’insostenibile intensità dei primi piani dei protagonisti.
Louis Garrel e Laetitia Casta sono in stato di grazia, Lily Rose Depp ha preso il meglio da entrambi i genitori e come dimenticare gli occhi magnetici del piccolo Joseph Engel?
PS: l’anello al mignolo di Laetitia Casta è di Pascale Monvoisin, molto Rive Droite e Marais dove l’ attrice vive il suo amore felice con Garrel da qualche anno 😉

Voto 4/5