Sono sicura che non aver letto uno dei romanzi rivelazione degli ultimi anni mi permetta di avere una visione più obiettiva di questa trasposizione cinematografica, senza rischiare di cadere nell’inevitabile cliché del confronto con il testo…
Ciò che più colpisce in questo film non è solamente l’ottima interpretazione dei due giovanissimi protagonisti, insieme a quella del padre di Amir, ma anche la forza, la delicatezza e la poesia di alcune scene che sicuramente avranno ricordato a molti lettori le pagine più intense del racconto di Khaled Hosseini…
Ripenso alla gara di aquiloni sui tetti di Kabul, alla violenza sul piccolo Hassan ed all’immagine finale…
Per te,Sohrab,qualsiasi cosa…
La pellicola di Forster delude soltanto nello sviluppo dell’intreccio, in tutto ciò che non riguarda strettamente il rapporto tra Hassan ed Amir ed al senso di colpa che accompagnerà quest’ultimo per tutta la vita…
Viene infatti trascurata una descrizione più attenta e precisa dei complessi eventi che hanno portato l’Afghanistan sotto il regime dei Talebani, riducendo il tutto ad una sorta di pallido sfondo storico attraversato da una carrellata veloce di scene stereotipate ma poco incisive…
Voto 3/5